Argomenti

  • Il 22 settembre 2024 i cittadini svizzeri voteranno sulla riforma della LPP.
  • Se accettata, la riforma della PP entrerà probabilmente in vigore il 1° gennaio 2026.
  • La riforma della LPP mira a rafforzare la previdenza professionale tramite diverse misure, come l'adeguamento dell'aliquota di conversione minima.
  • La riforma della LPP interessa datori di lavoro e lavoratori in Svizzera, mentre non riguarda chi percepisce già una rendita intera.
La previdenza professionale (LPP) è un pilastro centrale del sistema previdenziale svizzero insieme all'AVS. Al fine di rafforzare il 2° pilastro per il futuro, il Parlamento ha deciso di sottoporre a riforma la LPP, ed è appunto questa riforma l'oggetto della votazione di settembre. Per sapere quali cambiamenti apporterà la riforma della LPP, leggete qui.

Dopo l'entrata in vigore della Riforma AVS 21 all'inizio dell'anno e l'approvazione popolare della 13a rendita AVS a marzo, si avvicina ora una votazione fondamentale per il futuro della previdenza professionale e quindi della previdenza per la vecchiaia.

Secondo la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, sono due le ragioni principali che rendono necessaria una riforma globale della LPP: da un lato l'aumento dell'aspettativa di vita e, dall'altro, il calo della redditività del capitale detenuto nelle casse pensioni. 

L'obiettivo della riforma è quello di rafforzare il finanziamento della previdenza professionale – una componente importante del sistema svizzero a tre pilastri – in modo che possa affrontare le sfide del futuro. Come? Proteggendo le rendite e creando condizioni migliori per i lavoratori con salari bassi e part-time.

La riforma della LPP è stata decretata dal Parlamento nel marzo 2023. Ora si va alle urne perché contro tale riforma è stato lanciato un referendum.

La riforma della LPP riguarda tutti i datori di lavoro e i lavoratori svizzeri affiliati a una cassa pensioni.

I lavoratori indipendenti, invece, sono interessati solo se hanno optato per l'assicurazione facoltativa presso una cassa pensioni.

La riforma della LPP non ha alcun effetto su chi ha già raggiunto l'età pensionabile e percepisce una rendita intera.

La previdenza professionale si compone di una componente obbligatoria, che assicura le prestazioni minime di legge, e di una componente sovraobbligatoria, in cui è possibile assicurare su base volontaria prestazioni che superano il minimo legale. La riforma della LPP ha un impatto significativo soprattutto sulle casse pensioni che erogano prestazioni vicine al minimo legale (componente obbligatoria della LPP).
La riforma della LPP mira a rafforzare il finanziamento e la modernizzazione del 2° pilastro tramite diverse misure. Qui potete scoprire cosa cambierebbe concretamente se la riforma superasse il vaglio referendario.

Al momento del pensionamento, è generalmente possibile percepire l'avere di vecchiaia sotto forma di capitale unico o di rendita vitalizia.

L'importo della rendita viene calcolato applicando l'aliquota di conversione, che è fissata per legge ed è uguale per tutti i lavoratori dipendenti in regime LPP obbligatorio quando raggiungono l'età di pensionamento ordinaria. 

L'attuale aliquota di conversione è del 6.8 %: in concreto questo significa che, se il capitale disponibile presso la cassa pensioni è pari ad esempio a CHF 400 000.–, la rendita annuale sarà di CHF 27 200.–.

A causa della riduzione delle rendite e dell'aumento dell'aspettativa di vita, l'aliquota del 6.8 % non è più finanziariamente sostenibile. In altri termini: gli averi di vecchiaia si esauriscono troppo velocemente.

La riforma della LPP prevede quindi di ridurre l'aliquota di conversione legale al 6.0 %. Nell'esempio precedente, la rendita scenderebbe a CHF 24 000.–. Per attenuare questo impatto negativo, la riforma prevede misure che consentiranno di accumulare maggiori averi previdenziali. Sono inoltre previsti supplementi di rendita per la generazione di transizione.

Con la riduzione dell'aliquota minima di conversione LPP, chi è prossimo alla pensione riceverà una rendita più bassa, mentre chi è un po' più giovane avrà tempo a sufficienza per ripianificare la propria previdenza in base alla nuova aliquota.

La situazione è invece diversa per chi andrà in pensione tra vent'anni e oltre: in molti casi, infatti, la riduzione dell'aliquota di conversione «scombussola» la pianificazione previdenziale.

Per attutire l'impatto della riforma LPP sulle generazioni di transizione, per i lavoratori e le lavoratrici nati dal 1961 sono previsti supplementi di rendita (se la riforma entrerà in vigore il 1° gennaio 2026):

  • le 15 generazioni transitorie interessate vengono agevolate tramite supplementi di rendita mensili, che dipendono dall'età del lavoratore e dall'entità dell'avere previdenziale;
  • per le prime 5 generazioni transitorie, il supplemento mensile ammonta a un massimo di CHF 200.–, per le ulteriori 5 a CHF 150.– e per le ultime 5 a CHF 100.–;
  • i supplementi dipendono dall'avere di vecchiaia:
    • ≤ CHF 220 500.– = supplemento pieno (CHF 200.– / CHF 150.– / CHF 100.– mensili),
    • > CHF 441 000.– = nessun supplemento,
    • per gli averi previdenziali di importo intermedio è previsto il diritto a un supplemento ridotto.

Per soglia di ingresso LPP si intende l'importo minimo che si deve guadagnare per essere assicurati obbligatoriamente secondo la LPP. Una critica mossa alla previdenza professionale è che, a causa dell'elevata soglia di ingresso LPP, chi ha un reddito basso non è obbligatoriamente assicurato in una cassa pensioni. 

La soglia di ingresso è attualmente di CHF 22 050.–; se la riforma della LPP venisse accettata, scenderebbe a CHF 19 845.–.

Secondo il Consiglio federale, sono circa 70 000 i dipendenti con un reddito attualmente inferiore alla soglia di ingresso LPP che beneficerebbero della misura e che quindi sarebbero assicurati in una cassa pensioni. Oltre ai lavoratori con salari bassi, beneficiano della riforma in particolare le persone con un lavoro part-time e chi ha più occupazioni.

Lavorate a tempo parziale e volete sapere quali sono gli effetti di questo orario ridotto sulla vostra previdenza per la vecchiaia? Nella nostra guida su part-time e previdenza potrete scoprire tutto quello che c'è da sapere su questo argomento e ricevere preziosi consigli su come evitare lacune previdenziali. 

Lo scopo di questa deduzione è il coordinamento di quanto percepito dal 1° e dal 2° pilastro. Concretamente, la deduzione di coordinamento LPP è l'importo che viene sottratto dal salario AVS annuo per determinare il salario LPP assicurato nella componente obbligatoria (detto anche «salario coordinato»). Il salario coordinato è in definitiva la base per i contributi di risparmio che incrementano l'avere di vecchiaia e che vengono versati nella cassa pensioni dal lavoratore e dal datore di lavoro. 

La deduzione di coordinamento è attualmente uguale per tutti i lavoratori dipendenti in regime LPP obbligatorio, a prescindere dal reddito e dal grado di occupazione e ammonta a 7/8 della rendita massima AVS, ovvero a CHF 25 725.– (dato riferito al 2024).

La riforma della LPP prevede che la deduzione di coordinamento sia determinata in base al singolo reddito e che quindi non sia più fissa. Se passa la riforma, la deduzione di coordinamento sarà pari al 20 % del salario annuo AVS.

L'obiettivo è fare in modo di assicurare obbligatoriamente nella cassa pensioni l'80 % del salario (fino al tetto LPP di CHF 88 200.–). 

Esempio: attualmente con un salario annuo di CHF 60 000.–, sono assicurati nel 2° pilastro CHF 34 275.–. Se la riforma della LPP fosse accettata, l'importo assicurato nell'esempio salirebbe a CHF 48 000.–.

L'entità dei contributi di risparmio per il 2° pilastro dipende non solo dal reddito e dalla cassa pensioni ma anche dall'età del lavoratore.

L'accredito di vecchiaia è l'importo che viene accreditato ogni anno sull'avere di vecchiaia. Attualmente esistono quattro scaglioni di accredito in funzione dell'età: con l'aumentare dell'età aumenta anche il contributo di risparmio.

Il fatto che gli accrediti di vecchiaia aumentino con l'età tende a scoraggiare le imprese dall'assumere dipendenti non giovanissimi. La riforma della LPP prevede perciò un adeguamento e una semplificazione degli accrediti di vecchiaia.

In particolare sono previsti due scaglioni, il che dovrebbe rendere più appetibile per i datori di lavoro assumere, e tenere, dipendenti ultra 55enni.

Un aspetto importante: questo scaglionamento si applica solo alla componente obbligatoria della LPP. Nella pratica le aliquote sono spesso diverse ovvero più alte, a seconda della soluzione previdenziale adottata dal datore di lavoro.

Regime obbligatorio LPP, valori attuali

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Età
Percentuale
25-34 7 %
35-44 10 %
45-54 15 %
55-65 18 %
Riforma LPP

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Età
Percentuale
25-44 9 %
45-65 14 %
Il referendum si terrà il 22 settembre 2024.
Se sarà accettata dagli elettori, la riforma della LPP dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2026. La data esatta sarà tuttavia stabilita dal Consiglio federale. 

Le modifiche apportate dalla riforma della LPP sono numerose e con ampie ricadute, pertanto l'impatto per il singolo varia a seconda dell'età, del reddito e della soluzione previdenziale precedente.

Mentre i lavoratori più giovani hanno tempo a sufficienza per adattare il piano previdenziale alle mutate condizioni, quelli più anziani dovrebbero affrontare la situazione tempestivamente.

Con le giuste soluzioni previdenziali è possibile risparmiare per il dopo pensione, a prescindere dall'età: siccome le novità hanno conseguenze di vasta portata, consigliamo a tutti i lavoratori interessati dalla riforma di rivolgersi a un consulente.

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