Il mondo è sempre più interconnesso: entro il 2025, ben 75 miliardi di dispositivi saranno collegati in rete grazie alla «Internet of Things» − dal frigorifero, alla radio, alla televisione, all’auto. Si tratta di opportunità enormi.
Tuttavia dove ci sono opportunità, ci sono anche rischi. Attacchi informatici, furti di dati, frodi legate ai dati e attacchi che mettono fuori uso i sistemi sono solo alcuni esempi delle minacce reali poste dalla digitalizzazione che interessano sempre più imprese e individui. Gli esperti stimano che il costo dei danni causati dagli attacchi informatici a livello mondiale ammonti già a oltre 6 trilioni di dollari – chiaramente un business remunerativo per i criminali di Internet, i cui metodi stanno diventando sempre più maligni.
Le imprese si concentrano per lo più sulla protezione contro specifici attacchi che colpiscono la rete aziendale, come virus, trojan o attacchi DDOS. Ma un punto debole spesso sottovalutato è quello collegato al cosiddetto social engineering, che viene utilizzato dai criminali nei casi in cui è possibile influenzare le persone. Un target particolarmente ambito è costituito dai dipendenti delle imprese, che vengono tratti in inganno o manipolati per accedere a dati sensibili o addirittura all’intero sistema IT dell’azienda.
«Il social engineering è un metodo infido ma, dal punto di vista degli aggressori, molto efficace per aggirare gli standard di sicurezza informatica di un’azienda e rubare informazioni sensibili», afferma Gregor Huber, responsabile Assicurazioni per aziende di Allianz Suisse, descrivendo il potenziale di rischio.
«Per difendersi da tali attacchi, le imprese non possono fare affidamento sui comuni meccanismi di difesa dei programmi antivirus o di altri software, perché gli hacker approfittano soprattutto di un fattore: la debolezza umana.» Questo rende ancora più importante proteggersi dai nuovi rischi.
Con l'assicurazione Cyber Risk, Allianz Suisse dispone di una delle soluzioni assicurative leader del mercato, tagliata espressamente sulle esigenze delle piccole e medie imprese (Pmi). La copertura comprende, tra l’altro, la responsabilità civile contro richieste di terzi, i danni propri, l’interruzione di esercizio e la protezione giuridica. A queste coperture si aggiunge oggi la copertura complementare «Cyber Crime e Social Engineering», che include i danni causati da istruzioni e fatture false. Una copertura significativa: infatti chi può escludere oggi il rischio che anche i propri dipendenti possano essere abbindolati in uno dei modi descritti?