Una mattina i collaboratori arrivano in ufficio, accendono come sempre i computer e, di colpo, non funziona più niente. Impossibile accedere ai dati dei clienti, alle e-mail, alle banche dati; persino intere linee di produzione sono paralizzate. Sullo schermo compare un avviso: per ottenere l’accesso ai propri dati, l’utente deve effettuare un pagamento.
Non si tratta di fantascienza, purtroppo, ma di amara realtà. A maggio 2017, nel giro di pochi giorni il ransomware «WannaCry» ha infettato più di 380 000 computer in tutto il mondo, tra cui sistemi delle ferrovie tedesche, di Renault, FedEx, della spagnola Telefónica e del National Health Service britannico. Solo qualche settimana più tardi gli hacker hanno sferrato un secondo attacco con «NotPetya», un trojan che cripta i file dell’utente. Questo dimostra che gli attacchi informatici sono in aumento e possono colpire chiunque in qualsiasi momento.