Sinistri

Cosa succede dopo un sinistro: la giornata lavorativa di un ispettore sinistri

Schadenstroy Karte Schweiz
In ogni sinistro c’è sempre anche una componente umana. Una persona che lo sperimenta ogni giorno nel proprio lavoro è l’ispettore sinistri Alexander Thielert. Lo abbiamo affiancato in una giornata di lavoro, scoprendo tante cose interessanti.
Testo: Nadine Schumann | Tempo di lettura: 4 minuti

La mattina alle sette, di solito, tutto è ancora tranquillo – almeno per la maggior parte delle persone. Ma Alexander Thielert, ispettore sinistri di Allianz Suisse per i danni materiali, spesso inizia la giornata occupandosi di una qualche disavventura.

Una normale giornata di lavoro di un ispettore sinistri inizia con la lettura delle notifiche di sinistro appena arrivate: si va dai piccoli danni domestici fino ai grandi danni commerciali. Sulla sua scrivania arrivano rapporti su effrazioni, cantine allagate, danni da inondazioni ma anche edifici completamente distrutti, come in occasione della frana di Schwanden (GL) della scorsa estate.

Nel ruolo di ispettore sinistri, Alexander programma i sopralluoghi per ispezionare i danni di persona, raccogliere le prove e parlare con gli assicurati. In alcuni casi collabora anche con esperti esterni, ad esempio artigiani o ingegneri, per chiarire tutti gli aspetti di un sinistro. Una parte importante del suo lavoro consiste nel che sottolinea l’importanza che hanno nel suo mestiere il calore umano, le conoscenze professionali e la flessibilità. «Bisogna relazionarsi volentieri con le persone ed essere in grado di mantenere il sangue freddo anche in situazioni difficili e tragiche». Insomma, è una professione che richiede capacità specialistiche ma anche tanta umanità.

La persona al centro

Dopo un rapido caffè e uno sguardo alle e-mail e alle nuove voci nel registro sinistri, Alexander carica l’attrezzatura e si mette subito in viaggio: la fotocamera, il laptop e il suo drone non possono mancare. All’arrivo sul luogo del sinistro, incontra persone che non di rado sono visibilmente scosse. Alexander si prende il tempo necessario, ascolta, consola – poi inizia il suo lavoro. Scatta foto, con il drone o con la fotocamera, scrive rapporti e documenta scrupolosamente tutti i danni. Spiega cosa succederà dopo, parla della copertura garantita dall’assicurazione stipulata e organizza i passi successivi.

Tornato in auto, telefona ai periti e fissa ulteriori appuntamenti per effettuare perizie più accurate. Il principio generale è: ogni caso è diverso, ogni caso è urgente. Parlare con le persone assicurate può essere impegnativo e in molti casi comporta anche un certo carico emotivo. Ma, spiega Alexander, «bisogna essere sempre pazienti ed empatici, anche se non è possibile soddisfare tutti i desideri». E continua: «Devo spiegare in modo comprensibile cosa è coperto dall’assicurazione e cosa no». Al centro del lavoro di un ispettore sinistri non c’è il danno, ma l’essere umano. «È importante capire che un sinistro mette le persone in situazioni difficili».

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Bilder: Alexander Thielert
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L’ausilio della tecnologia

Con la digitalizzazione che avanza, gli ispettori sinistri fanno sempre più spesso ricorso a strumenti tecnologici come i droni per l’ispezione dei sinistri o software per la valutazione dei danni. Per Alexander è anche fondamentale possedere spiccate capacità analitiche per valutare situazioni complesse e prendere decisioni spesso sulla base di informazioni incomplete. In questo senso, la tecnologia moderna gli semplifica enormemente il lavoro. Grazie alla sua formazione da pilota di droni può utilizzare il suo drone calibrato per documentare i danni verificatisi in luoghi difficili da raggiungere.

Un software speciale lo aiuta a calcolare l’entità del danno. «La tecnologia ci dà la possibilità di lavorare in modo più rapido e preciso, arrivando a visualizzare anche le zone inaccessibili», spiega Alexander mentre inserisce i dati della giornata nel suo laptop. L’aggiornamento costante sulle novità tecnologiche, legali e contrattuali è pertanto fondamentale per svolgere il suo lavoro in modo corretto ed efficiente. Nel complesso, il lavoro di un ispettore sinistri è variegato e richiede un’ampia gamma di capacità e conoscenze.

Fine giornata, se così si può dire

Di solito Alexander fa rientro in ufficio, ovvero a casa sua, verso le 18.00. Idealmente un ispettore sinistri ha il luogo di domicilio e di lavoro all’interno della sua area di competenza, perché così conosce la propria regione di riferimento e può tenere conto delle specificità locali. «Di solito, noi ispettori sinistri possiamo contare solo su noi stessi», spiega Alexander, «ma abbiamo un fortissimo spirito di squadra. Siamo coesi e ci aiutiamo quando serve». Questo permette di superare anche i periodi con carichi di lavoro eccezionali, in particolare quando si verificano episodi di maltempo. Il mestiere di un ispettore sinistri può essere stressante e implicare un forte carico emotivo: capita spesso, infatti, che Alexander «porti il lavoro a casa», soprattutto dopo grandi eventi come la frana di Schwanden nel Cantone di Glarona, ma lui vede soprattutto i lati positivi: «Posso aiutare le persone a rimettersi in piedi. È questo a dare un senso più profondo al mio lavoro. E gli indennizzi dell’assicurazione dopo una catastrofe aiutano i cittadini, le aziende e talvolta interi comuni a riprendersi più in fretta, contribuendo così alla stabilità sociale ed economica». Sembra di risentire un vecchio detto della Valle del Reno, dove Alexander vive insieme alla sua famiglia: «Le opportunità sono come il Reno: bisogna prenderle quando arrivano, altrimenti scappano via». A seguito del nostro colloquio è chiaro che Alexander Thielert incarna questo proverbio ogni giorno con il suo lavoro e il suo atteggiamento. La sua ambizione è aiutare le persone a ottenere il meglio che possono da un sinistro.

Portrait Alexander Thielert
Alexander Thielert, 43 anni
Ispettore sinistri Allianz Suisse
Vive nella Valle del Reno, è sposato e ha due figli.
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