Professor Herrmann, cosa pensa dell’idea dei centri urbani senza auto? È realizzabile una cosa simile in Svizzera?
È altamente auspicabile che in futuro i centri urbani siano liberi dalle auto. Da un lato perché oggi le strade e i parcheggi occupano un’enorme quantità di spazio vitale, ovvero circa il 20-30 percento della superficie di una città, dall’altro per via delle emissioni. Occorre però garantire che tutte le persone abbiano le stesse opportunità di continuare a spostarsi. Per questo nei prossimi anni inizieremo sicuramente a vedere in circolazione navette a guida autonoma, soprattutto in città. Questo offrirà anche maggiore libertà e più possibilità di spostarsi alle persone con disabilità di ogni tipo.
Perché le auto a guida autonoma non sono ancora in circolazione?
Quando è rivoluzionaria, una tecnologia scatena sempre dapprima euforia e poi delusione. Ora siamo passati alla fase realizzativa di quelle che prima erano solo idee progettuali e la questione procede sempre più rapidamente.
Spesso il fattore limitante non è la tecnologia, ma il comportamento delle persone: c’è bisogno di prendere gradualmente familiarità con il nuovo. Dobbiamo avere fiducia nella tecnologia se in futuro vogliamo essere accompagnati a casa anche da veicoli senza conducente.
La Svizzera si è posta l’obiettivo di avere oltre un milione di veicoli elettrici sulle strade entro il 2030. Quanto è realistico pensare di raggiungere questo obiettivo nei prossimi 7 anni?
Anche il passaggio dai motori a combustione all’elettromobilità inizialmente è stato accolto con esitazione. È stato necessario prima dissipare tutti i dubbi dei consumatori, ad esempio per quanto riguarda l’autonomia o la rivendibilità di questi veicoli. I motori a combustione stanno arrivando alla fine del loro ciclo di vita e poi la curva salirà. Certamente la mobilità elettrica si affermerà con forza a partire dal 2025, per cui l’obiettivo rimane realistico.
Nel suo libro «Mobilità per tutti ... premendo un pulsante» descrive dettagliatamente l’idea della mobilità come servizio.Come si sposteranno in futuro i nostri e le nostre clienti, e qual è il «pulsante» da premere?
Idealmente in futuro ci si sposterà con veicoli autonomi e il pulsante da premere sarà sullo smartphone: basterà inserire la destinazione, dato che il luogo in cui ci si trova viene rilevato automaticamente. I passeggeri potranno scegliere se viaggiare da soli o condividere il tragitto con altre persone spendendo di meno. Premendo un pulsante, tutte le persone avranno accesso alla mobilità e quindi alla società del futuro. È anche ipotizzabile che queste soluzioni di trasporto costeranno spesso poco o saranno addirittura offerte gratuitamente, ad esempio dal ristorante a cui il passeggero vuole essere accompagnato oppure dalla pubblicità che il passeggero vede su un apposito schermo durante il tragitto.
In che modo possiamo prepararci alla transizione?
Da un lato è necessario affidarsi alle nuove tecnologie. Non solo portano cambiamenti, ma sono anche una grande opportunità per noi. D’altra parte, deve anche esserci un’offerta tale da permettere alle persone di acquisire fiducia nelle nuove forme di mobilità. Abbiamo bisogno di città-modello dove sperimentare tutte queste nuove tecnologie.
Concorso
In palio cinque copie del libro «Mobilität für alle ... auf Knopfdruck» di Andreas Herrmann (in tedesco o inglese).
Per partecipare al concorso, inviate un’e-mail a spotlight@allianz.ch scrivendo nell’oggetto «Concorso». Il termine ultimo per l’invio è il 30.9.2023.